Sapori Pistoiesi
A Pistoia sono molte le mete interessanti per il viaggiatore che ama andare alla scoperta dei sapori, dei colori della terra e dei suoi prodotti tipici: le pianure e i fondovalle forniscono apprezzati prodotti ortofrutticoli; le colline ricoperte di secolari vigneti ed oliveti producono ottimi vini e oli; le montagne offrono appetitosi frutti come funghi, castagne, frutti di bosco.
E’ un percorso che si trasforma in un vivido racconto della storia di questo sorprendente e affascinante territorio.
Il brigidino
Rinomata specialità di Lamporecchio. Queste piccole cialde dorate molto friabili sono fatte con uova, farina, zucchero e anice. Si dice siano state inventate verso la metà del XVI sec dalle suore di Santa Brigida. La ricetta viene tramandata di generazione in generazione da abili artigiani locali. Allegre e croccanti le potete trovare sulle bancarelle in occasione delle feste popolari toscane.
Fagiolo di Sorana IGP
Lungo le rive del torrente Pescia Maggiore, nella zona che va da Sorana a Castelvecchio, esiste una micro-zona che permette la coltivazione ottimale del Fagiolo di Sorana.
La buccia sottile e la delicatezza del gusto ne fanno un prodotto molto ricercato tanto da essere diventato un presidio Slow Food.
L’olio extra vergine
L’ olio extra vergine d’oliva Toscano IGP Montalbano ha un sapore fruttato e piccante. Di qualità superiore, ricco di sfumature organolettiche, nasce da cultivar quali il moraiolo, il frantoio, il leccio, il pendolo. Perfetto nei piatti della cucina locale come le zuppe, come condimento o, semplicemente, ad insaporire il pane toscano per ottenere la tipica bruschetta.
Vino e Vinsanto
Sulle colline del Montalbano si estendono vigneti di sangiovese, canaiolo, malvasia bianca e trebbiano che vengono trasformati in ottimo Chianti Montalbano DOCG e Bianco della Valdinievole DOC. Il Vinsanto viene prodotto con uve sottoposte ad appassimento naturale e invecchiato in appositi caratelli per una durata di almeno tre anni.
Cialde di Montecatini
Nata negli anni ’20 del secolo scorso, la Cialda di Montecatini non può essere paragonata a nessun altro prodotto. La sapiente miscelatura degli ingredienti, tutti assolutamente naturali danno una cialda al tempo stesso compatta e friabile con un retrogusto amarognolo, tipico della mandorla. Da gustare con il gelato, con il tè, ma soprattutto con i vini dolci.
Pane toscano e salumi
Nella montagna pistoiese, in località Il Melo vicino a Cutigliano, un tempo si coltivava un grano particolare, il grano Marzolo, una varietà resistente ai rigori dell’inverno. Quei semi sono stati salvati e, oggi, con la farina è possibile preparare un pane integrale buonissimo.
Poi c’è il classico pane toscano, prodotto da tanti abilissimi panificatori locali e che, in quanto «sciocco», ovvero senza sale, è l’accompagnamento ideale per i piatti della cucina toscana. Insuperabile insieme all’olio extra-vergine di oliva nella «fettunta», indispensabile per fare la «panzanella», la «ribollita» o la «pappa col pomodoro».
Eccellente infine con i salumi realizzati con materie prime di altissima qualità: la finocchiona, prima di tutto, il salame toscano, il prosciutto crudo salato, la coppa, la pancetta, il biroldo, il guanciale, l’arista cotta, le salsicce toscane e anche la cosiddetta «cinta senese» che proviene da alcuni allevamenti della zona.
Cucina pistoiese
La cucina pistoiese è innanzitutto una cucina rustica, semplice, fatta di sapori genuini che si sono mantenuti incredibilmente inalterati.
Dominano gli elementi tipici della tradizione contadina a base di pane: le zuppe con il cavolo nero o la cosiddetta ribollita, i crostini neri, la panzanella, la pappa al pomodoro.
Poi i legumi: i fagioli all’uccelletto o quelli bianchi di Sorana al fiasco.
Per le carni oltre a quelle pregiate della classica bistecca toscana e dell’arista di maiale ci sono le frattaglie con piatti introvabili altrove come la cioncia pesciatina e il carcerato pistoiese.
I dolci e la pasticceria in genere sono un trionfo dove l’abilità dei nostri artigiani raggiunge livelli elevatissimi.
Si va dalla raffinatezza dei prodotti a base di cioccolato ai sostanziosi dolci a base di farina di castagne fino alle squisite leccornie (brigidini, cantucci, berlingozzi, ecc.) da accompagnare con il Vinsanto. E, accanto alle trattorie più tradizionali, troverete locali innovativi con piatti creativi senza mai rinunciare ai migliori prodotti di territorio.
Il cioccolato
Non tutti sanno che Pistoia è una meta essenziale per coloro che percorrono la cosiddetta «Chocolate Valley» cioè quel territorio, nel nord della Toscana, che si estende da Prato a Pisa e dove si concentrano laboratori e maestri cioccolatai di fama internazionale.
Questi artigiani lavorano sapientemente il cacao per realizzare prodotti di alta qualità, continue sperimentazioni per presentare nuovi abbinamenti ed aromi.
I palati più raffinati si possono deliziare con un vasto assortimento di creme, tavolette e cioccolatini, scegliendo tra i sapori più tradizionali a quelli più insoliti.
Periodicamente vengono organizzati stage di arte della degustazione. E per i fan della bellezza e del piacere perfino trattamenti termali al cioccolato.
Il confetto di Pistoia
Il confetto «a riccio» di Pistoia, dalla tipica forma bitorzoluta, si ottiene con antichi sistemi di lavorazione: l’anima del confetto rotola insieme ad acqua e zucchero in una grossa caldaia di rame ruotante, detta «bassina», per oltre otto ore. Il confetto, poi, viene lasciato raffreddare naturalmente sulla tela. L’anima rivestita dallo zucchero, in origine esclusivamente anice, può essere oggi costituita da vari ingredienti: mandorle, nocciole, arancio candito, coriandolo, cioccolato.
Panforte glacé
La creazione del panforte glacè risale al 1950 ed è stato creato dalla famiglia Corsini. E’ un prodotto davvero di nicchia e di alta pasticceria. Nella tradizione locale si usa regalarlo con i confetti di Pistoia e consumarlo insieme al vinsanto.
Prodotti della montagna
La montagna pistoiese è sinonimo di natura e genuinità. E i suoi prodotti delle vere ghiottonerie.
Le macchie di colore che spiccano tra le distese verdi non sono altro che piante di mirtillo nero, lamponi, fragole e more, buoni da gustare appena colti o trasformati in squisite marmellate, profumati sciroppi e succhi, grappe aromatizzate.
Famoso il mirtillino, liquore a base di grappa con succo e frutti di mirtillo nero.
L’abbondanza di castagni ha permesso lo sviluppo della produzione di un prodotto straordinario: il miele.
Di colore ambrato e dal sapore intenso accompagna spesso un formaggio che è impossibile trovare altrove: il pecorino a latte crudo.
Nell’Appennino Pistoiese la pastorizia utilizza ancora i metodi della tradizione. La peculiarità del formaggio che qui viene prodotto è dovuta all’utilizzo di latte crudo e particolari condizioni di stagionatura. Squisiti anche la ricotta di pecora e il raveggiolo. Il Pecorino della Montagna Pistoiese è un presidio Slowfood: vuol dire che è considerato una produzione di eccellenza a rischio di scomparsa e deve essere tutelato per le tecniche di lavorazione, per il rapporto stretto con il territorio di produzione e per la qualità che lo contraddistingue.
La montagna pistoiese produce ottime castagne di diverse varietà (Carpinese o Carrarese, Pastinese, Ceppo, Calarese, Mondolo, Rossolo, Molano, Pego, Nerattina, Pistoie-se,Brandigliano, Salvana) da gustare sia bollite (ballotte) che saltate sulla fiamma (frugiate).
Di alta qualità la farina con la quale si fanno squisiti dolci come il castagnaccio, le frittelle, biscotti e i necci che si accompagnano con l’ottima ricotta locale. Presso il Museo di Rivoreta potete vedere i tradizionali utensili adoperati dai castanicoltori, come ad esempio i testi per fare proprio i necci.
Il modo migliore per assaggiare queste squisitezze è partecipare alle innumerevoli manifestazioni locali o feste paesane nei mesi di ottobre e novembre.
Il fungo porcino è il re nella cucina della montagna pistoiese. Cucinato semplicemente alla griglia o come si usa qui «al funghetto» (in olio con sale e pepe, prezzemolo, nepitella, un po’ d’aglio e pomodoro a piacere) è uno dei piaceri autunnali da non mancare.
Nella stessa località dove si produce il «grano marzolo», al Melo di Cutigliano, troviamo anche una patata squisita: la patata bianca del Melo. E’ un’altra ricercatezza della tradizione alimentare più autentica ed è un prodotto bio per definizione.