A sottolineare l’importanza della nuova realizzazione, nel 1778, furono erette le due piramidi in pietra che si fronteggiano al culmine della strada. Ricche di riferimenti simbolici e di rimandi alla cultura e alla trattatistica architettonica del tardo Settecento, le piramidi costituiscono il completamento dell’intera linea di confinazione (cippi e presidi); monumentale e emblematico traguardo di un complesso sistema infrastrutturale.
Nelle iscrizioni in latino incise su ciascuna di esse è rispecchiata la diversa mentalità dei due governi che vollero la strada. Nella piramide toscana (testo di Leonardo Ximenes) si esalta infatti nel granduca Pietro Leopoldo soprattutto il restauratore della libertà e del commercio, mentre in quella modenese (testo di Girolamo Tiraboschi) si parla di strada militare da Mantova al confine toscano. In effetti la nuova strada tra Modena e Pistoia, certamente legata agli interessi strategici degli Asburgo rappresentò, specie nel corso del secolo successivo, un determinante fattore per il miglioramento delle condizioni economiche della Montagna.