Popiglio, in posizione cruciale nel quadro dell’antica viabilità medievale come è confermato anche dalla cura particolare con la quale si stabiliva, già nello statuto del podestà di Pistoia del 1296, l’obbligo di proteggere e controllare la strada “unde veniunt Carfagnini”, svolse un ruolo di spicco nelle lotte che insanguinarono la Montagna pistoiese nel Medioevo e soprattutto in quelle che opposero Lucca e Castruccio Castracani ai fiorentini e ai pistoiesi nella prima metà del secolo XIV.
Secondo la leggenda, proprio nei pressi del ponte di Campanelle, venne ucciso Filippo Tedici, della famiglia dei Tedici, che, approfittando dell’appoggio lucchese, si erano fatti signori di Pistoia, allora alleata con Firenze.
Dopo la morte del Castracani, Filippo Tedici, già esiliato da Pistoia, cercò di sollevare nuovamente la città allora controllata dai guelfi filofiorentini, penetrando nel territorio pistoiese dalla parte della Val di Lima, ma venne assalito dagli abitanti del luogo, fedeli a Pistoia e ucciso.