VERSO LA LUCCHESIA: POPIGLIO E LA VAL DI LIMA – LA STORIA

Il confine sud-occidentale del Capitanato della Montagna di Pistoia con la Repubblica di Lucca, quello situato lungo l’alta valle della Lima ha avuto sempre una particolare importanza strategica, sia militare che commerciale. Esso era infatti la porta di accesso, per la valle del Serchio e Lucca, verso il mare Tirreno degli abitanti della Montagna e di chi proveniva, passando per i valichi appenninici, dal modenese e dal bolognese.
La caratteristica di terra di confine, a lungo contesa tra Lucca e Pistoia, se per un verso forniva spazi ad attività di scambio e di crescita economica, per altro verso generava situazioni di conflittualità che dovevano essere sottoposte a controllo. Da qui l’importanza, sin dal lontano Medioevo, degli abitati fortificati che controllavano la strada medievale, e soprattutto di Popiglio e di Piteglio.

Popiglio o Pupiglio – come ancora lo chiama il Repetti nel 1841 – con le sue torri, poi abbandonate, per secoli fu una delle comunità della Montagna pistoiese più popolate, situato “sul fianco occidentale di un poggio che si alza sulla ripa destra del fiume Lima, attraversato da un ponte di pietra che porta il nome di Pupiglio, sulla cui testata sinistra esiste una casa per la guardia doganale”. Piteglio, oggi sede del Comune, si trova nell’altro versante, “sul vertice di un poggio il cui fabbricato gira intorno ai superiori ruderi della torre, mentre alla sua base occidentale scorre il torrente Lesina e dal lato opposto il Torbecchia di Piteglio, entrambi tributari alla sinistra del fiume Lima” (E. Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, Firenze 1833-1845).

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