LA “TERRA DI SAN MARCELLO” – LA MONTAGNA PISTOIESE TRA REPUBBLICA E PRINCIPATO – LA STORIA

Originariamente voluto dalla città di Pistoia per controllare il territorio montano e le sue popolazioni, la prima menzione di un Capitano della montagna di Pistoia risale alla fine degli anni venti del secolo XIV. Dopo la costruzione della rocca di Castel di Mura, su un’altura circondata dalle profonde gole del Verdiana e della Lima e di cui oggi restano solo poche vestigia, lì ebbe la sua principale residenza.

Come ricorda Elena Biagini, “il capitano restava in carica per tre mesi: gli erano assegnati un cavallo e sei famigli e riceveva un salario complessivo di 72 lire. Suo compito specifico era il mantenimento dell’ordine nei comuni soggetti alla sua giurisdizione: Popiglio, Piteglio, Mammiano, San Marcello, Gavinana e Lizzano e in seguito anche Cutigliano. Doveva controllare il pagamento delle gabelle e amministrava la giustizia in ambito locale con la facoltà di emettere condanne pecuniarie fino a dieci lire” (E. Biagini, San Marcello dalle origini all’età comunale, Pistoia 1992).

Nella seconda metà del secolo XIV la sede fu spostata a Lizzano e poi, dopo il passaggio del Capitanato direttamente sotto il controllo di Firenze, nel 1373, a Cutigliano, dove risiedeva nei mesi estivi. In seguito le sedi del Capitano divennero tre, Lizzano, Cutigliano e San Marcello, per ridursi poi a due dopo il 1512, quando fu esclusa Lizzano. A San Marcello il Capitano risiedeva nell’antica dimora dei conti Guidi, oggi scomparsa.

 

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