Una delle principali attività della Montagna pistoiese era quella legata alla lavorazione del minerale ferroso estratto nelle miniere dell’isola d’Elba e trasportato in queste zone per essere lavorato sfruttando la ricchezza di acque e di boschi. Dalla metà del secolo XVI, più esattamente dal 17 marzo 1543, questa attività divenne un vero e proprio monopolio ‘statale’ in seguito al contratto di appalto stipulato in quella data tra Cosimo I e Jacopo IV Appiani signore di Piombino.
Anche molte delle evidenze architettoniche ancora presenti a Gavinana (tra cui il palazzetto Appiani, poi Achilli, oggi Punto Informativo Centrale dell’Ecomuseo), a Maresca e in altre località della zona sono da mettere in relazione con l’attività della Magona granducale, oggi ampiamente studiata e valorizzata dall’Ecomuseo della Montagna Pistoiese che ha recuperato alcuni vecchi opifici, ripristinandone la funzionalità a scopi didattici e divulgativi.