Data / Ora
Date(s) - 06/04/2023
17:30 - 19:00
Luogo
Biblioteca Comunale di Monsummano Terme
Categorie
A partire dal libro “QUASI UNA VITA DI VAGHI BARLUMI” – Portoseguro Editore, il Gruppo di Lettura “Il tè delle quattro” si confronterà con Alessandro Agostini in un incontro aperto al pubblico, giovedì 6 aprile 2023, alle ore 17.30, nella Sala Iozzelli della Biblioteca comunale “Giuseppe Giusti” di Monsummano Terme.
Il libro contiene una selezione di oltre cinquant’anni di componimenti, germinati nei vari stadi della vita, che costituisce una sorta di compendio della maggiore porzione ormai trascorsa della sua esistenza. Quasi una vita, quindi, eppure con solo rari e vaghi barlumi di quella Verità a cui l’uomo da sempre aspira, ma che il più delle volte nasconde il volto, lasciandoci in penosa attesa di un qualche messaggio chiarificatore e rassicurante rispetto ad un destino che invece pare cieco e muto.
La silloge poetica si suddivide in base a criteri cronologici, tematici o di omogeneità d’ispirazione, in cinque sezioni: “D’Altro Millennio” (gli albori e il meriggio), “D’Amor Orma” (amori e disamori), “Di Padre e Figlia”, “Echi di Natura” e “Alti e Bassi” (come di marea).
Ritmo e cadenza dei versi cercano di essere congrui al contenuto per più efficacemente condividerne la sensazione e il senso: nelle tematiche più concettuali e discorsive con metrica più ampia, mentre in quelle più descrittive e di suggestione usando la parola similmente alla pittura, in una serie di pennellate e più brevi tratteggi.
L’autore cerca di essere comprensibile ad un pubblico più vasto possibile per andare incontro, attraverso la poesie, all’uomo comune per favorire una rinascita dei valori umani, di cui la poesia non potrà non essere un pernio.
Durante la serata verranno lette alcune poesie a cura di Marisa Schiano e Paola Monti.
Alessandro Agostini è nato a Pistoia dove ha trascorso l’infanzia e gli anni giovanili. Era molto piccolo quando, nell’ascoltare Aldo Fabrizi che declamava i suoi componimenti di ispirazione gastronomica, rimase come folgorato nello scoprire l’esistenza di quella modalità d’espressione così diversa dal comune colloquiare. Affascinato soprattutto dalla rima, prese a comporre strofe a memoria, non sapendo ancora scrivere. Da allora non ha più smesso di esprimere in poesia il trascorrere della sua esistenza.
Ha compiuto studi classici e durante gli anni giovanili ha collaborato a varie riviste per lo più a carattere locale (“Logos”, “Anno Zero”, il “Becco Rosso”) e a “Help” ( rivista di satira fondata nel 1976 da Emilio Isca) insieme a Vauro, Riccardo Mannelli e Giuliano.
Nello stesso periodo scrive anche racconti e storie per bambini (qualcuna illustrata da Simone Frasca, futuro autore del fortunato personaggio di “Bruno lo zozzo”) che rimangono inediti.
Con l’ingresso nel mondo del lavoro mette da parte ogni velleità di pubblicazione. Con la nascita della figlia si trasferisce in collina dove tuttora risiede curando i suoi ulivi.
Nel 1993, come discepolo di Osho, riceve il nome di Dhyan Mansukh (Cuore Felice), seguendo quel sentiero di ricerca spirituale che tuttora percorre.
Dopo 40 anni di attività lavorativa, finalmente in pensione trova tempo, coraggio e determinazione per mettere insieme una raccolta di versi per lasciare una traccia del suo passaggio terreno.
In questi ultimi due anni ha partecipato ad una serie di concorsi ottenendo diversi riconoscimenti per poesie singole (1° classificato Premio Città di Campi Bisenzio, 2° classificato Premio Maria Maddalena Morelli Corilla Olimpica, 3° classificato Premio Città di Livorno), oltre a numerose segnalazioni di merito e attestati di finalista.
Anche la raccolta “Quasi una vita di vaghi barlumi” uscita nel 2021 ha raccolto vari apprezzamenti, fra cui la segnalazione al Premio Mario Luzi 2019-2020 (allora per silloge inedita), fra i dieci finalisti del Premio Giovane Holden 2022 e fra i cinque finalisti del Premio Massa Città Fiabesca di Mare e di Marmo 2021.
Per informazioni:
Tel. 0572 959502 – 959500
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