Così chiamato perché costruito al posto della preesistente Chiesa di S. Maria in Corte (attigua cioè alla curtis longobarda) fu realizzato a partire dal 1312 ed è considerato tra le massime espressioni del gotico toscano, riunendo in sé elementi fiorentini, senesi e pisani. Si tratta di un elegante edificio ottagonale, rivestito di marmo bianco-verde e arricchito con tre portali finemente decorati con bassorilievi e capitelli scolpiti. All’interno, il fonte battesimale, di Lanfranco di Como, datato 1226 e rivestito da plutei in marmo, è l’unico elemento rimasto dell’edificio più antico.

Il battistero ha subito nel corso dei secoli importanti interventi di restauro, tra i quali quelli effettuati attorno alla metà del secolo scorso e i più recenti, che nonostante abbiano restituito al suo primitivo aspetto il fonte battesimale di Lanfranco nascosto dagli interventi tardo-barocchi dello scultore Andrea Vaccà, hanno trasformato l’antico edificio in una semplice e spoglia aula in laterizio. Il battistero ha oggi perduto la sua funzione liturgica e talvolta ospita avvenimenti culturali.

testo parzialmente tratto da”Pistoia e provincia, storia, arte, luoghi del benessere e paesaggi, Touring Club Italiano, 2009

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