Sto caricando la mappa ....

Data / Ora
Date(s) - 07/08/2020
19:00

Luogo
Castel dei Gironi

Categorie


Castel dei Gironi: il 7 agosto si celebra il 76° anniversario della strage nazista

Venerdì 7 agosto alle ore 19.00 a Castel dei Gironi (Montemagno) l’Amministrazione comunale promuove anche quest’anno la cerimonia in ricordo dei giovani Mario InnocentiGino Bracali e Giordano Cappellini, in occasione del 76° anniversario dell’uccisione per mano nazista.
La cerimonia, presieduta dal vicesindaco Gabriele Romiti, consisterà nella deposizione della corona di alloro sulla lapide in ricordo delle vittime, accompagnata dall’esecuzione del Silenzio, perché per la necessità di rispettare la distanza tra le persone dovuta all’emergenza Covid, non sarà possibile quest’anno tenere il consueto concerto della Filarmonica Giuseppe Verdi.

La vicenda.
Il 9 agosto 1944 i tedeschi arrivarono a Montemagno, dove uccisero a sangue freddo Gino Bracali (persona incapace di intendere e di volere) perché non riuscì a rispondere a una squadra tedesca che gli aveva chiesto dove stesse andando. La sera dello stesso giorno furono catturati cinque giovani sfollati (Aldo Baldi di Pistoia, Aldo Palandri di Prato, Albano Vallecchi, Icilio Pecorini e Angelo Burchietti di Montemagno) e portati alla fattoria Poggi Banchieri a Santonuovo, dove furono interrogati e torturati. Essi negarono ogni accusa di partigianeria e, grazie alla mediazione dell’interprete Maggetta Contrucci e di un sergente tedesco, evitarono la fucilazione e furono mandati nell’empolese ai lavori forzati alla Todt.
La stessa sera  i militari tedeschi circondarono con varie autoblindo l’abitato di Castel dei Gironi e, dopo aver fatto uscire donne e bambini, dettero alle fiamme tutte le case del borgo. In quell’occasione uccisero a mitragliate Giordano Cappellini, 19 anni, e spararono a Mario Innocenti, 36 anni, malato, che finirono barbaramente a bastonate.  Il corpo di Giordano Cappellini rimase a terra per giorni perché i nazisti impedivano a chiunque di avvicinarsi. Fu grazie alla mamma, partita da Barba con un barroccio, che fu possibile dargli degna sepoltura.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *