A Pistoia si conservavano quattro antichi pulpiti medievali, motivo di fama per la città sin dal Quattrocento, epoca nella quale si avvalse dell’appellativo di “città dei pulpiti”. Di questi, tre esemplari sono giunti fino ai giorni nostri e sono ancora visibili nelle chiese per le quali furono realizzati: quello di San Bartolomeo, quello di S. Giovanni Fuorcivitas e quello di S. Andrea.

Pulpito della chiesa di S. Andrea

Giovanni Pisano lo scolpì tra il 1298 e il 1301 dando vita ad uno dei massimi capolavori della propria stagione artistica. Il pergamo, di impianto esagonale, ricalca i pulpiti eseguiti dal padre Nicola per il battistero di Pisa e per la cattedrale di Siena. Da questi tuttavia l’esemplare pistoiese di contraddistingue per l’accentuato dinamismo e la forte espressività delle figure scolpite.

 

 

Pulpito della chiesa di S. Bartolomeo in Pantano

Opera di Guido da Como, risale al 1250. Arricchito da due leggii, rappresenta scene della Vita di Cristo.

 

Pulpito della chiesa di S. Giovanni Fuorcivitas

Opera della seconda metà del XIII secolo realizzata da fra’ Guglielmo da Pisa, collaboratore di Nicola Pisano, alla cui arte si ispira in parte per la realizzazione delle formelle.

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