Quello pistoiese è uno dei paragrafi più interessanti del vasto e vario capitolo del romanico toscano. Le maggiori chiese cittadine, ricostruite fra XI e XII secolo secondo questo gusto, ne sono la testimonianza. L’uso del cromatismo a Pistoia venne applicato in maniera più vistosa rispetto alla cultura romanica pisana a cui si ricollega: il contrasto fra il marmo bianco o alberese e il verde di Prato è esaltato nell’alternanza dei conci degli archi o delle bande orizzontali, con il risultato di affievolire il naturale chiaro-scuro delle membrature architettoniche.
Una proposta di visita nel centro storico della città.
Cattedrale di San Zeno
Di origine altomedievale, questa chiesa ha beneficiato nel corso dei secoli di una serie di abbellimenti. L’esterno, realizzato fra la seconda metà del XIII e il XIV secolo, è caratterizzato dalla bicromia tipica del romanico di ispirazione pisano-lucchese.
Chiesa di San Bartolomeo in Pantano
Di particolare rilievo è il motivo ornamentale della facciata, decorata da cinque archi sorretti da colonne e bordati da fasce di marmo bicrome, che si ripete anche in altre parti della chiesa.
Chiesa di S. Andrea
La facciata, decorata da arcate cieche e losanghe, presenta il paramento a marmi bicromi di matrice pisana, oltre alla decorazione scultorea dell’architrave del portale centrale, realizzato da Gruamonte e raffigurante il Viaggio e l’Adorazione dei Magi, entrambi del XII secolo.
Chiesa di S. Giovanni Fuorcivitas
Il rivestimento marmoreo bicromo che riveste il lato settentrionale della chiesa presenta delle caratteristiche del tutto originali per quanto riguarda la fitta alternanza fra le fasce chiare e il verde di Prato.