AL CONFINE TRA PISTOIA E BOLOGNA: I MONTI DELL’ORSIGNA – LA STORIA

Come il taglialegna anche il carbonaio è stata una delle attività prevalenti degli abitanti della Montagna per un lungo periodo di tempo. Si tratta di un mestiere che richiede un’abilità particolare. Come ci ricorda Claudio Rosati “le operazioni che deve compiere sono tante e molte sono regolate solo dall’intuito.

Tatto, olfatto, vista e udito diventano a un certo punto i terminali che guidano un rapporto interattivo con la legna e con il fuoco e che il mestiere riassume nell’espressione governare la carbonaia”. (I mestieri del bosco. Materiali per una documentazione, Pistoia 1984).

Un’abilità che rischia oggi, nel mutato quadro e economico e demografico della montagna, di andare perduta per sempre e che solo l’opera benemerita delle associazioni di volontariato, delle pro-loco e delle istituzioni cerca con difficoltà di salvaguardare, di recuperare e di tramandare non tanto sotto il profilo economico ma per la sua valenza didattica e culturale.

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