Le mura degli antichi borghi fortificati, le torri, le chiese e i tabernacoli, le case, i terrazzamenti rustici, i selciati degli abitati e dei percorsi territoriali, uniti ai molteplici segni di un’economia di sussistenza legata allo sfruttamento delle esigue risorse locali (seccatoi, mulini, carbonili, stalle e rimesse) conferiscono all’ambiente della Sambuca un carattere organico e ‘petroso’, dove il legno e la pietra (pressoché gli unici materiali utilizzati) e le stesse forme delle costruzioni, assumono i tratti di elementi primari, d’impronta atavica, primordiale.
Come è stato sottolineato da Bill Homes, autore di un’attenta e appassionata ricognizione dell’architettura rurale del territorio delle Limentre, “lo stretto rapporto fra i luoghi ed i materiali con cui si costruiva, insieme con la loro diretta rispondenza alle funzioni per le quali venivano creati, fanno apparire questi edifici come un qualcosa che sia cresciuto spontaneamente sui versanti di queste montagne e ne sia parte integrante” (B. Homes, Architettura rurale in Le valli della Sambuca. Natura, storia ambiente, a cura di P. Balletti e P. Gioffredi, Comune di Sambuca 1997).