L’itinerario è interamente compreso nel Comune di Monsummano Terme.

Livello difficoltà: medio-basso.
Tempo di percorrenza ca. 3h.
Dislivello complessivo ca. 600 m.
Altitudine tra 30 e 340 m s.l.m.

Per arrivare in auto: dal centro abitato di Monsummano Terme, facilmente raggiungibile dall’uscita Montecatini Terme della Firenze-Mare, seguire le indicazioni per Grotta Giusti; giunti in prossimità degli stabilimenti termali parcheggiare l’auto e proseguire a piedi lungo la via asfaltata fino all’imbocco del sentiero che conduce alle vecchie cave e al percorso geologico.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO
L’itinerario micologico inizia dove si la lascia la strada principale asfaltata per raggiungere le cave. Nei primi metri si attraversa una uliveta arrivando al bivio che a sx conduce alle vecchie cave mentre a dx si sale fino alla cima del colle, seguendo il percorso geologico.
All’inizio si procede in una vera e propria strada bianca, costeggiata da boschetti d leccio e roverella, con molti arbusti della macchia mediterranea.
La lecceta è un ambiente poco distribuito nel territorio pistoiese (ca. 32 ha; sul Montalbano: Colle di Monsummano, presso Montevettolini e presso Giugnano, nel comune di Lamporecchio). Questa tipologia forestale può essere attribuita all’associazione “Orno-lecceta” con presenza di roverella. I boschi di roverella, nell’areale mediterraneo, sono invece caratterizzati dalla prevalenza di roverella mista a leccio e cerro, distribuiti, nel pistoiese, su suoli calcarei o argillosi in aree temperate del Montalbano, della Val di Lima e nelle colline pistoiesi. Gli affioramenti rocciosi di questo versante del colle sono un prezioso relitto calcareo, oggi deturpato dal massiccio impatto antropico, soprattutto a causa delle cave, ormai definitivamente chiuse ma responsabili di una devastazione ambientale visibile a decine di chilometri!
Percorrendo il sentiero che attraversa la macchia mediterranea si raggiunge la vetta del Colle di Monsummano (m 340), un antico centro medievale, dove si può osservare un vasto quanto spettacolare panorama della Valdinievole. Da qui si possono visitare anche alcuni piccoli impianti di cipressi (Cupressus sempervirens) che costeggiano la devastazione ottenuta dallo sfruttamento delle cave. La coltura del cipresso, seppure non autoctono, è diventata un elemento paesaggistico caratteristico per la Toscana e si ritrova anche all’interno di boschi mediterranei con pini o cedui di roverella, oppure al margine di strade pubbliche o rurali e sporadicamente nei campi. Si tratta comunque di una tipologia vegetazionale piuttosto limitata nel territorio pistoiese (ca. 50 ha).
Il Colle di Monsummano, considerata la modesta estensione, possiede una notevole biodiversità: da segnalare la presenza di numerose specie di orchidee e la peculiare flora micologica; tra cui una nuova specie descritta recentemente (Cortinarius natalis D. & M. Antonini).
Periodo consigliato: Marzo-Aprile e Ottobre-Dicembre.

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