Da Pistoia passano cinque importantissimi cammini che permettono ai pellegrini di oggi di andare alla scoperta di un territorio ricco di storia e cultura.

Fin dal 1145 Pistoia ha costituito l’unico centro di culto Jacopeo riconosciuto in Italia ed è stata pertanto meta di un notevole flusso di pellegrini che attraverso la Via Francigena percorrevano l’itinerario verso Roma, ma anche quello ben più impegnativo verso la Galizia e Santiago di Compostela.
Infatti proprio in quegli anni Pistoia si distingue per la presenza di un’importantissima reliquia di San Giacomo il  Maggiore, donata dall’Arcivescovo Diego Gelmirez di Santiago di Compostela al “monaco e Vescovo” Sant’Atto di Pistoia, ed oggi conservata nella Cattedrale di San Zeno.
Ma non c’è solo il sentiero di San Jacopo anzi si potrebbe dire, parafrasando, che tutte le strade portano a Pistoia; in particolar modo gli antichi cammini storico-religiosi che un tempo erano percorsi fondamentali per spostarsi in relativa sicurezza sul territorio.

Il Cammino di San Jacopo
Un antico cammino che collega la “piccola Santiago” (Pistoia) alla vera Santiago di Compostela.
Lungo poco più di cento chilometri, con inizio a Firenze e termine a Lucca, percorre un tratto della Via Francigena, della Via della Costa in Italia, della Via Tolosana in Francia e del Cammino di Santiago in Spagna.
Percorrerlo vuol dire riscoprire una direttrice viaria antica più di duemila anni, la Via Cassia – Clodia, che collega alcuni dei luoghi di fede più rappresentativi della religiosità ovvero le cattedrali di Firenze, Prato, Pistoia, Pescia e Lucca, nelle quali sono custodite importanti reliquie venerate da secoli.

Il Cammino di San Bartolomeo
Oltre 100 chilometri con partenza da Fiumalbo, in provincia di Modena, e termine a Pistoia nella piazza antistante la Chiesa di San Bartolomeo in Pantano, uno degli edifici sacri più antichi della città.
Ripercorrere le orme di San Bartolomeo unendo i luoghi dedicati al culto del Santo lungo l’Appennino modenese, lucchese e pistoiese attraverso i Comuni di Fiumalbo, Abetone Cutigliano, San Marcello Piteglio, Bagni di Lucca e Pistoia.
Il percorso può essere diviso in tappe dato che la strada è ricca di alloggi e punti di ristoro.

La Via Francesca della Sambuca
La Via Francigena è parte di un fascio di percorsi che dall’Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma proseguendo poi verso la Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terra santa, meta di pellegrini e di crociati.
La via Francesca della Sambuca, con una lunghezza di poco più di 96 km, costituisce una variante della Via Francigena ed univa nel medioevo le città di Pistoia e Bologna percorrendo un itinerario conosciuto probabilmente sin dall’età del bronzo ed utilizzato sicuramente in epoca etrusca per collegare i territori tirrenici e quelli adriatici.

La Romea Strata Nonantolana Longobarda
La “Romea Strata“, la strada per Roma, è l’itinerario più lungo, 797 km dal Passo del Tarvisio attraverso Fucecchio, San Minato con termine a Roma.
E’ un collegamento tra le altre grandi vie di pellegrinaggio europee che unisce luoghi di cultura e religiosi, come il Cammino di San Martino in Ungheria o il Cammino di San Giacomo in Slovenia.
Il tratto toscano, di origine longobarda, fu tracciato nell’VIII secolo per collegare l’abbazia di Nonantola con Pistoia.

La Via Romea Germanica Imperiale
Uno dei cammini più lunghi, da Trento fino ad Arezzo attraverso 600 km di percorso che fa parte del sistema delle Vie Romee Germaniche che attraversano diverse nazioni per raggiungere Roma mediante collegamenti con le vie di Santiago e di Gerusalemme.
La Via Romea Germanica Imperiale oltre Arezzo prosegue fino a Roma e cambia nome diventando Via Romea Germanica di Stade.

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